19.12.2021 – Democrazia e Partecipazione alla luce di quanto accade in città

Riflessioni sui concetti di democrazia e partecipazione alla luce del passo del Vangelo sulla Visitazione, di alcune riflessioni delle filosofe Hannah Arendt e Adriana Cavarero e di quanto avviene nella nostra Città e nel nostro Quartiere (il caso Costa San Giorgio)

Introduzione : Il passo del vangelo di Luca è quello che riferisce della visita di Maria alla cugina Elisabetta. Una visita che segue l’annuncio dell’arcangelo Gabriele che avrebbe concepito il figlio di Dio, e che ha come destinataria un’altra donna che in vecchiaia e dopo essere stata sterile ottiene il dono di rimanere incinta di un bambino che alla nascita sarà chiamato Giovanni e preparerà la strada a Gesù. Si tratta dell’episodio che ha dato vita nella tradizione iconografica alle rappresentazioni artistiche della “Visitazione”: da quelle di antichi codici, a quella celebre di Pontormo (a Carmignano) a quella altrettanto sublime dei nostri tempi del video artista Bill Viola.

Questa visita di una giovane donna, Maria, che da sola si mette in viaggio e ha come destinazione un’altra donna che la accoglie da sola e con essa stabiliscono subito un contatto straordinariamente empatico e immediato di riconoscimento reciproco della eccezionalità del destino che a loro è capitato e le accomuna. La gioia di una nuova vita al di fuori di ogni normalità (Maria è ancora una vergine promessa sposa a Giuseppe, Elisabetta è anziana e bollata dalla sterilità). Eppure il loro incontro è un’esaltazione della capacità di riconoscersi, di accogliersi di condividere immediatamente e di partecipare completamente un evento che ha dello straordinario non solo per  il fatto in sé, ma anche per quello che produrrà: la nascita di Giovanni  che con la sua predicazione preparerà  la scoperta e il riconoscimento del Messia finalmente incarnato, e la nascita di Gesù a Betlemme in una mangiatoia che costituirà il manifesto, l’annuncio  che  la buona novella e la promessa sono diventate realtà.

La cosa da sottolineare è come il vangelo di Luca concentri la sua narrazione su due donne, e solo loro (in questo incontro, infatti, non c’à il minimo riferimento né a Giuseppe né a Zaccaria) anticipando in modo significativo, ed enfatizzandolo, quanto avverrà con la nascita di Gesù: il ribaltamento assoluto di una tradizione veterotestamentaria che per esempio in Genesi mette sempre Eva come complemento o addirittura partogenesi di Adamo. Il nuovo Messia, il Figlio di Dio che si fa uomo è originato da una giovane povera donna, Maria ed è il frutto del suo ventre.

Lasciando all’altro grande evento che si ricorda sabato prossimo, quello della nascita del Messia in una mangiatoia e che viene annunciato non ai potenti (i principi e ai sacerdoti), ma agli umili del tempo (i pastori), questo episodio dimostra tutta la radicalità della fede delle due donne in un messaggio straordinariamente nuovo e rivoluzionario che mette al centro dell’esistenza terrestre l’amore, la prossimità, la comunione del singolo col molteplice. E ancora la loro completa disposizione a partecipare ad un disegno grandissimo di redenzione dell’umanità.

Quest’immagine tutta femminile del vangelo, nel suo radicale ribaltamento delle coordinate della società patriarcale  di allora, ci sembrava quella più adatta, non per riflessioni teoriche e ragionamenti, ma per semplice forza analogica alle due donne (Hannah Arendt e Adriana Cavarero) che ci forniscono una riflessione estremamente  spiazzante sul concetto di “democrazia” sul quale vorremmo dare degli spunti di riflessione  dopo aver esaminati casi di degenerazione del concetto di democrazia e dell’altro ad  esso collegato cioè di partecipazione”.

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