Partecipiamo alla Giornata mondiale del rifugiato e facciamo nostre le parole del Segretario generale delle Nazioni Unite:
Oggi riconosciamo i milioni di rifugiati costretti a fuggire da guerre, persecuzioni e disastri.
Ogni individuo porta con sé una storia di profonda perdita, di una famiglia sradicata e un futuro sconvolto.
Molti affrontano porte chiuse davanti alla crescente ondata di xenofobia.
Dal Sudan all’Ucraina; da Haiti al Myanmar, un numero record di persone è in fuga per la propria vita, mentre il sostegno si riduce e quelle comunità, spesso in Paesi in via di sviluppo, si fanno carico del peso maggiore. Questo è ingiusto e insostenibile.
Ma anche se il mondo non è all’altezza, i rifugiati continuano a mostrare un coraggio straordinario, resilienza e determinazione.
E quando ne hanno la possibilità, essi contribuiscono in modo significativo, rafforzando le economie, arricchendo le culture e approfondendo i legami sociali.
In questa Giornata Mondiale del Rifugiato, la solidarietà deve andare oltre le parole.
La solidarietà deve significare rafforzare il sostegno umanitario e allo sviluppo, ampliare la protezione e soluzioni durature come il reinsediamento e il rispetto del diritto di richiedere asilo,
un pilastro del diritto internazionale.
Deve anche significare ascoltare i rifugiati e garantire loro una voce nel plasmare il proprio futuro.
E deve significare investire in un’integrazione a lungo termine attraverso l’istruzione,
un lavoro dignitoso e pari diritti.
Diventare rifugiato non è mai una scelta, ma come rispondiamo lo è.
Quindi scegliamo la solidarietà, scegliamo il coraggio, scegliamo l’umanità.
(Antonio Guterres)
In questa giornata è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, con questa dichiarazione:
«La condizione dei rifugiati e dei profughi da un numero crescente di conflitti armati, tensioni regionali e gravi crisi umanitarie, indotte anche dall’impatto crescente di eventi climatici estremi, diviene sempre più grave.
È una realtà che interpella le nostre coscienze e ci chiama a fare di più per chi si trova in condizione di fragilità e bisogno per affermare l’inviolabilità della dignità di ogni persona.
Non è solo questione umanitaria: è responsabilità giuridica e morale comune.
Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, si rinnova il dovere di ricordare che la tutela della persona, in ogni sua condizione, è principio fondativo della Repubblica Italiana, cuore dell’ordinamento europeo e pilastro del diritto internazionale.
L’Italia, anche per la sua collocazione geografica, si trova in prima persona a rispondere a questa sfida globale e ad affrontare le ragioni profonde di questi fenomeni.
Si misurano in questo ambito le insufficienze dell’ordinamento internazionale che non riesce ad assolvere pienamente al compito di protezione di queste condizioni di fragilità, specie in questa fase di indebolimento e lacerazione delle relazioni fra gli Stati.
La visione della Repubblica Italiana, fondata sulla cooperazione multilaterale e sul dialogo, appare ancora più preziosa, con l’attivo coinvolgimento delle forze della società civile, per un approccio condiviso in grado di offrire risposte rapide, concrete ed efficaci».