Il 29 dicembre 1968, durante la messa delle 11 celebrata da don Ernesto Alba, inviato della curia, la presenza di un gruppo di fascisti alla funzione religiosa provocò l’uscita dei fedeli isolottiani dalla chiesa e la continuazione dell’assemblea di preghiera all’esterno dell’edificio. La stessa mattina, per la celebrazione della messa delle 12, la comunità rientrò in chiesa per continuare la sua assemblea di preghiera voltando le spalle all’altare dove, nel frattempo, era iniziata una nuova celebrazione eucaristica alla presenza dei medesimi fascisti e di don Alba. Il 31 dicembre si procedé alla riconsegna delle temporalità a Enzo Mazzi, in presenza di Boddi, rappresentante della prefettura, e di don Casini, rappresentante dell’ufficio amministrativo della Curia. Il sabato successivo, 4 gennaio 1969, la comunità si ritrovò in chiesa (presenti anche la polizia, il questore e un sacerdote di Fiesole che registrava gli interventi) per decidere come comportarsi il giorno successivo, quando si sarebbe ripresentato la questione se lasciare che il luogo sacro fosse riservato all’assemblea…