25.05.24 – La Comunità e le Settimane della consapevolezza sulle demenze

La Comunità dell’Isolotto ha aderito alle due “Settimane della Consapevolezza. Per una comunità solidale verso le demenze” che si tiene nel quartiere tra il 17 maggio e il 1° giugno 2025 e che ha l’obiettivo di rendere la comunità-quartiere
più informata su cosa sia la demenza e come si può prevenirla e affrontarla,
più attenta verso le persone che soffrono di demenza nelle sue varie forme;
più capace di sostenere i familiari che si prendono cura di questi malati.

Molte realtà del territorio del quartiere si sono attivate con incontri, convegni con specialisti, racconti di esperienze personali, momenti di informazione, camminate, spettacoli, laboratori per anziani. L’assemblea comunitaria di oggi si inserisce in questo contesto e ha invitato il dott. Ivano Algieri, neuropsicologo, esperto del funzionamento della mente e del cervello che ci parla di come riuscire a prevenire o “contrastare” le demenze, come rallentarle o contenerne gli effetti quando insorgono.

L’Assemblea inizia la riflessione a partire dal brano del Vangelo di Marco [Marco, 1, 29-39] dove si legge “In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva….”.
Gesù ha insegnato qualcosa alla sinagoga ma il testo non dice nulla su cosa abbia spiegato. Forse perché ciò che importa è quello che succede fuori dalla sinagoga: usciti andarono alla casa di Simone dove la suocera di Simone era malata, Gesù le va incontro, la fa alzare, le prende la mano, la febbre scompare. Questi fatti apparentemente normali non sono normali, non perché la guarigione sia un miracolo, ma perché i gesti di Gesù sono un ribaltamento del modo consueto di pensare e agire. Nessun uomo, tantomeno un Rabbì, si avvicinava alle donne, parlava loro in pubblico o le toccava. I malati erano considerati impuri, la malattia è concepita come una punizione di Dio per delle colpe proprie o dei familiari; nessuno uomo tanto meno un ‘uomo di religione toccava i malati. E invece Gesù rivolge la parola a questa donna, e addirittura la prende per mano e la guarisce. E la cosa ancora più sorprendente è che Gesù fa tutto questo nel giorno di sabato. Il rispetto del sabato era una regola importantissima, si riteneva che Dio stesso lo osservasse; e la trasgressione di questa regola equivaleva alla trasgressione di tutta la Legge e Gesù da buon ebreo avrebbe dovuto aspettare il giorno seguente per fare qualsiasi cosa. Dal racconto quindi si comprende che per Gesù la vita, la salute, il bene delle persone, anche e soprattutto delle meno considerate, viene prima di tutto, anche della Legge del Sabato.

A partire da questa riflessione ci confrontiamo con il dott. Algieri sulle demenze, dell’Alzheimer, su cosa possiamo fare per evitare di ammalarci, su cosa possiamo fare per contenere i sintomi e rallentare la progressione della malattia, su cosa possiamo fare per aiutare i malati e le loro famiglie. E’ possibile scaricare il fascicolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *