Dopo che alcuni membri della Comunità dell’Isolotto hanno partecipato ad un viaggio di conoscenza e solidarietà in Palestina, organizzato da Luisa Morgantini, Presidente di Assopace Palestina ed ex Vicepresidente del Parlamento Europeo, nei territori occupati da Israele, la Comunità dell’Isolotto è stata concretamente coinvolta nelle problematiche della questione israelo palestinese, sia in termini di conoscenza di notizie e situazioni, che di fattiva partecipazione a scelte e progetti periodicamente portati avanti da Assopace Palestina. Si è di fatto stabilita una feconda sinergia fra le scelte per la giustizia e la libertà del popolo palestinese che Assopace Palestina persegue e il senso vero della stessa esistenza della Comunità dell’Isolotto, fondato sulla scelta di stare e lottare dalla parte degli ultimi, degli oppressi senza diritti e senza potere, che sono peraltro alla base del più genuino messaggio evangelico. Nelson Mandela disse: “La nostra libertà non sarà completa fino a quando il popolo palestinese non sarà libero”. Assopace Palestina ha tatto suo questo messaggio e la sua attività è ispirata anzitutto dal bisogno di umanità, di giustizia attiva per un mondo libero, senza armi e senza guerre.
Per realizzare questo Assopace Palestina si propone di:
- far rispettare la legalità internazionale e i diritti umani in Palestina e anche in Israele;
- promuovere una informazione basata sui fatti per fare verità sulle condizioni del popolo palestinese sotto occupazione militare israeliana da oltre 50 anni e delle minoranze arabe in Israele;
- sostenere i Comitati Popolari Palestinesi per la Resistenza non violenta e le altre Organizzazioni che hanno scelto la non violenza contro l’occupazione militare israeliana, il muro dell’apartheid e di annessione coloniale, con particolare attenzione ai movimenti delle donne e delle nuove generazioni;
- fare pressione presso Istituzioni locali, nazionali e internazionali per la fine dell’occupazione militare e civile israeliana, per l’autodeterminazione del popolo palestinese, per il ritorno dei profughi;
- promuovere campagne di sostegno a forme di resistenza non violenta, come ad es. la scuola di musica Al Kamandjati di Ramallah e di Aida, la scuola per l’infanzia di Al Ma’Sara, la libertà dei prigionieri politici, l’opposizione all’evacuazione della Valle del Giordano, la diffusione della cultura e dell’arte palestinese, la partecipazione alla campagna BDS in generale e in particolare per la sospensione dell’accordo U.E. – Israele ecc.
- organizzare speaking Tour in Italia di rappresentanti dei Comitati Popolari di vari villaggi e città e organizzare incontri con rappresentanti istituzionali e politici e con personalità anche israeliane contrarie alla politica del proprio governo;
- organizzare incontri con studenti nelle scuole e nell’Università, serate e dibattiti pubblici nei circoli, c.d.p, parrocchie, S.M.S e dovunque si voglia saperne di più sulla situazione palestinese.
La scelta è stata quella di creare un’organizzazione leggera, agile ed inclusiva, capace di rispettare e valorizzare le differenze, nella quale ciascuno/a contino e siano attivi, ciascuno/a secondo le proprie possibilità e competenze. In tale contesto di impegno per l’autodeterminazione del popolo palestinese, respingiamo con forza l’accusa faziosa di antisemitismo, perché essere contrari alle scelte politiche dei governi sionisti israeliani, non significa essere contro i valori fondanti dell’ebraismo, di cui invece riconosciamo la grande umanità e tolleranza. Ci adoperiamo perché comunque sia sempre presente la consapevolezza di dover conoscere, approfondire e riflettere, per poter diffondere in maniera efficace i temi della causa della libertà, dignità, giustizia e pace.
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