La Comunità dell’Isolotto esprime vivo sconcerto e molta perplessità sulla scelta del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, di esporre la bandiera israeliana sul balcone di Palazzo Vecchio. Per esprimere il senso di questo sconcerto ci affidiamo alle parole che Gloria Frittelli scrive con questa lettera inviata al primo cittadino:
Gentilissimo Sindaco,
sono una cittadina di Firenze, mi chiamo Gloria Frittelli ed a Firenze sono nata, cresciuta , ho studiato e sto lavorando.
Scrivo in merito alla decisione di porre la bandiera Israeliana su Palazzo Vecchio, il nostro Comune, il Comune di tutti i fiorentini.
Mi permetto di criticare questa scelta della quale non capisco la ragione, non relativamente alla bandiera stessa, metterla è sicuramente un atto dovuto e sacrosanto.
Ma mi chiedo come mai il Sindaco di un Comune che si autodefinisce Comune di Pace, non mostra solidarietà, pietà, partecipazione per l’insieme delle PERSONE che muoiono, patiscono, sono ferite, fuggono.
Uomini, donne, bambini, civili e soldati, persone appartenenti alle Associazioni Umanitarie, giovani e vecchi.
Credo che esporre le due bandiere, Israeliana e Palestinese, sarebbe stata una scelta coraggiosa e leale, coerente con la cultura fiorentina e con la compassione ed il coraggio che derivano dalla nostra sensibilità antica e preziosa.
Non è certo una bella figura quella che stiamo facendo come città, a mio parere.
In questo modo siamo come tutti.
Politicamente corretti.
A volte distinguersi è un pregio, un atto di coraggio, un valore aggiunto.
Distinguersi ed essere magari i primi ad esporre le due bandiere, motivo e spunto di riflessione per altri, degli apripista insomma.
Illuminati, generosi, cittadini del mondo.
I corpi dei morti, dei feriti, di chi ha paura e nella paura sta vivendo, non hanno bandiera.
Ecco, Sindaco, io ammetto di non aver compreso i motivi della sua scelta e di non condividerla.
Per questo, lealmente glielo voglio far sapere.
E gradirei, se possibile, una risposta finalizzata a capire.
Certo è che , come fiorentina, in questo momento non sono orgogliosa, come invece tante altre volte, della mia città e non mi sento rappresentata assolutamente.
La ringrazio e le invio i miei più cari saluti,
Gloria Frittelli